Territorio circostante: San Pantaleo un autentico gioiellino della Gallura

Anticamente la zona in cui nasce San Pantaleo era detta “Le fonti di Beddoro”, e costituiva un’oasi di benessere e vita salubre in un punto poco battuto, ricco di acqua e di boschi. Il paese nasce grazie all’iniziativa degli abitanti degli stazzi dei dintorni: nel 1894 chiedono al vescovo di Tempio la creazione di un punto di riferimento religioso e sociale con l’ampliamento della antica chiesetta campestre di appena 43mq divenuta ormai insufficiente per la comunità. Durante i lavori di costruzione della nuova chiesa, nel 1903, è rinvenuta una sepoltura risalente al neolitico. Negli anni 50 il paese conosce uno sviluppo maggiore, grazie al miglioramento delle strade, alla sistemazione delle scuole e l’arrivo della corrente elettrica.

Gli anni sessanta, con la nascita della Costa Smeralda e degli altri borghi turistici della costa, cambiano le prospettive economiche del paese.
Si cominciano a vedere in giro troupe del cinema – San Pantaleo compare in diverse pellicole dell’epoca – e professionisti che lavorano allo sviluppo turistico della zona. Pittori, decoratori e scultori da tutta Europa, attratti dalla sua atmosfera fuori dal tempo e assolutamente informale, creano nel villaggio una sorta di bohème. Accanto agli stranieri è attivo anche un gruppo di artigiani locali, ricercatissimi per la loro abilità nel lavorare legno, ferro battuto e ceramica. L’allevamento di capre, maiali, animali da cortile e l’agricoltura lasciano in parte il passo ad attività legate prevalentemente al settore turistico, commerciale, alberghiero ed edile.

Le tradizioni non sono però intaccate dello sviluppo. Le feste campestri sono dedicate ai santi protettori di questa zona: accanto a Pantaleo, ecco le celebrazioni dedicate a San Salvatore nel vicino abitato di Monti Canaglia, San Martino che si celebra sul monte di Cugnana, San Michele e infine Santa Chiara.
Gli abitanti di San Pantaleo sono ancora oggi famosi per la loro ospitalità, continuano a mantenere intatte le proprie tradizioni e custodiscono gelosamente la propria identità squisitamente gallurese.